Mandalorian Space

::Concord Dawn::
*Desolazione Rossa - Fattoria*
Trigorn Falcon - Tlalyctkad "Tlax" Vizsla - Dana Ly - Zatho Prime - Grouess - Dral "Besk" Al Dinii
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È incredibile quanto poco basti a cambiare il corso emotivo di una persona. Zatho ascolta sì interessato tutti i racconti dei vod, ma il suo è un ascolto passivo e quasi triste: lui non ha storie così avvincenti, non ha la loro esperienza, non è un veterano. Lui è soltanto un...un barbone, un povero straccione, del campo: "sopravvivenza" è stata la sua parola d'ordine per così tanto tempo, per tutta la sua vita in pratica, almeno l'ultima parte in cui ha dovuto tentare di arrangiarsi, essere autonomo, autosufficiente, tramite quei saltuari e degradanti lavoretti da mercenario e poco più. Mai 'na gioia, insomma.
Eppure, basta una sola frase, poche semplici paroline messe in fila, per suscitargli un vorticante turbine di passione.

Besk: "Se siete sopravvissuti ai Sith, siete la cosa più vicina a degli esperti in materia, tutta gente che al Clan farebbe comodo. Se siete interessati ad avere un tetto, un letto, un buon pasto, e una buona scorta di munizioni, o se avete interesse ad aiutare a riformare i Clan, gli Staan senza dubbio accetterebbero il vostro aiuto."

Zatho: "...Sarei onorato di mettere il mio fucile al vostro servizio. Davvero onorato."

"Sì: i Sith vanno fermati. Sì: possiamo farlo. Sì: bisogna unirsi. Non possiamo permettere che conquistino e si espandano e rafforzino oltre: siamo gli unici in grado di arrestare la loro avanzata. Gli unici. Ed è fattibile."
Questi i pensieri che animano il giovane kel-dor in armatura. Il suo tono è fermo eppure vibrante, pacate le sue parole eppure incisivo il suo accento, mentre il volto serio contorna l'occhio sgranato da quella visione: finora non ci aveva pensato, finora era stato solo, non era nemmeno da pensare il mettersi contro degli avversari di quel calibro. Li evitava come la peste, impaurito come un moscerino, ignorante verso quei mostri ammantati di un'aura mistica e sovrannaturale. E invece ora gli stanno dicendo che, sì, si possono abbattere invece, che si possono fermare, arrestare, sconfiggere, sopraffare, uccidere perfino. Che gente come loro, guerrieri, senza quelle loro disoneste magie, possono bombardarli abbastanza da distruggerli, con le loro armi semplici, con la loro materia, coi loro colpi di energia comune e le vibrolame di sostanza concreta e stupida, senza antiche filosofie e religioni a supporto, a conferire loro poteri incomprensibili, ineluttabili, terribili, che non sai nemmeno come immaginare di contrastare.
Sì, si può fare, e gli stanno offrendo la possibilità di farlo, di partecipare. Oh, santo spazio, certo che si sarebbe offerto volontario! In prima linea! Oh, la gloria che aveva tanto bramato, quel senso della vita per un fine superiore che aveva tanto ricercato: far parte di un clan, ricostituire lo splendore mandaloriano, essere grandi di nuovo. Sì, sì questa è la sua vita, per questo è nato. Il cuore che gli batte forte in petto è la testimonianza diretta di quanto questo singolo punto spazio-temporale sia importante nella sua vita, la svolta che la cambierà per sempre.
Sì, finalmente si sta realizzando.

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Zatho Prime
Mandaloriano - Cacciatore di Taglie - Rogue Sniper

 

LA RINASCITA DI MANDALORE
Concord Dawn
Fattoria
Trigorn Falcon - Tlax - Dana - Zatho - Grouess

Sorride a vedere Zatho farsi avanti. Lo cercava da una vita probabilmente quel momento, così ha procacciato per una vita quell'occasione, con pazienza e metodo. Zatho poi, raramente sbaglia un colpo, in tutti i sensi. Quello è uno dei tanti bersagli colpiti in pieno e forse è il più importante.
... e Trigorn?
Trigorn spegne il suo sorriso contento in uno un po' più mesto; pensa alla sua vita ed ai suoi trascorsi con i Viszla, alle battaglie ha visto ed al sangue versato. Al cadavere di Elle ed a venti lunghi anni colmi di rabbia inespressa verso il padre di una delle persone più care che ha ed ha appena ritrovato. Poi pensa a Dana ed al suo dormire nella cuccetta della Bestrafer con in mano una bottiglia di distillato.

Scuote il capo, per nulla convinto, le spalle curve ed il tono sospirante.

Trigorn: "Non lo so... non so se voglio rivivere tutto daccapo... e poi sono un po' troppo vecchio e troppo umano per certe cose. Senza considerare malandato."




Trigorn Falcon
Cacciatore di Taglie

 

-LA RINASCITA DI MANDALORE-
::Concord Dawn::
*Desolazione Rossa - Fattoria*
Tlalyctkad - Trigorn Falcon - Dana - Zatho Prime - Grouess

La proposta del grande uomo di latta aveva evidentemente sconvolto gli uomini presenti nell'abitazione. La rossa no, quella donna era difficile sconvolgerla immagina lui, ed effettivamente gli ricorda i bei tempi andati... Forse anche quegli uomini hanno una famiglia alle spalle da mantenere anche se ne dubita fortemente, ma chi direbbe mai che lui ne ha una? Grouess traballa un poco ripensando alle immagini di qualche attimo prima e maledice se stesso ed il suo codice d'onore. E' troppo vecchio per non sapere che la vendetta non riporterà in vita la sua amica, ma al tempo stesso metterà a rischio la sua. Della causa propagata dal Lattone non gli interessa un granchè, saranno i governi e le fazioni ad occuparsi dello schifo che hanno creato, non è certo lui che deve farsi ammazzare per risolvere le boiate degli altri... Il bphassi respira profondamente osservando il proprio pugno mentre la mano avvicina la sigarra alle sue labbra. Di nuovo riprende a parlare con un mezzo ghigno stampato in volto, quasi a ridarsi un tono.

Grouess: (verso Trigorn) Di qualcosa dovrai pur morire, no? E non mi sembri uno che voglia metter su famiglia...Sleemo?

Inclina la schiena in avanti rialzando lo sguardo dal pugno per osservare i presenti e perde quel mezzo ghigno, ormai impossibile da mantenere, per farsi molto più serio.

Grouess: Queste bestie bastarde mi hanno fatto un grosso torto.. E probabilmente anche voi con il passare del tempo ne subirete.

Fa un grosso tiro alla sigarra schiudendo gli occhi ed inspirando a fondo, sa che quello che sta per dire lo potrebbe portare ad una valanga di problemi in più.

Grouess: Della vostra gente non m'importa assolutamente nulla , ma se combatterete quelle cose... Bhe, contate che sono dalla vostra, quando lo farete.

E' ormai a metà sigarra quando conclude il suo breve intervento, ma prima di rimettersi in posizione d'ascolto, non perde l'occasione di lanciare un'occhiata accusatoria verso Besk, per poi ritornare a guardare la porta in attesa di risposte.


Grouess Navida
Mercenario

 

::Concord Dawn::
*Desolazione Rossa - Fattoria*
Trigorn Falcon - Tlalyctkad "Tlax" Vizsla - Dana Ly - Zatho Prime - Grouess - Dral "Besk" Al Dinii
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Il suo vod preferito sembra incerto e titubante, eppure questo non scalfisce minimamente la sicurezza del kel-dor: ciò che prova è troppo grande, troppo potente, troppo travolgente ed irruento per vacillare di fronte ai dubbi di un amico, così dubbioso che sembra avere perfino dei dubbi sui suoi stessi dubbi.
Volge il suo capo scoperto verso di lui, ruotando lentamente la testa, per poi appoggiargli una mano sulla spalla con la stessa lentezza. Gesti millimetrici, calibrati, controllati, così innaturali da farlo sembrare quasi un droide, ma che sotto sotto celano abilmente l'entusiasmo più esplosivo che Zatho abbia mai provato in vita sua.

Zatho: "...Non avere fretta, vod. Pondera meticolosamente la tua decisione, perché solo quando avrai veramente inquadrato e messo a fuoco il tuo obiettivo di una vita potrai muoverti a colpo sicuro, generando una cascata di conseguenze ramificate che avranno ripercussioni nei decenni e secoli a venire, ben oltre la tua vita, ma prima di tutto su di essa. Non avere fretta, vod."

"Certe finestre di opportunità sono rare ed effimere, però. Come quelle frazioni di secondo in cui il tuo bersaglio passeggia ignaro tra la folla, e la sua testa è coperta a intermittenza da altre persone, alberi, pali, velivoli, droidi di sicurezza..."
Fermo, deciso, un tutt'uno con il flusso di eventi. Non commenta l'intervento del "sith traditore" che si schiera come loro alleato, è preoccupato che Trigorn si lasci scappare quest'opportunità, ma al contempo non vuole nemmeno forzarlo: "le cose vanno fatte perché ci si crede", altrimenti esce un macello, di solito. Ed il suo coinvolgimento si può notare da quanto parla, specie per un tipo taciturno come lui. Certo, non fosse stato Trigorn non si sarebbe nemmeno permesso di aprire bocca e consigliare, a dirla tutta.

Finito il suo intervento, dunque, Zatho torna a riappoggiare la schiena contro la sedia, ritraendo la mano e poggiandola con l'altra sulle rispettive cosce, in attesa di vedere lo svolgersi della situazione.

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Zatho Prime
Mandaloriano - Cacciatore di Taglie - Rogue Sniper

 

::Concord Dawn::
*Desolazione Rossa - Concorstown - Spazioporto*
Cody Fordo

Quello su Concord Dawn non è di certo il migliore degli arrivi.

Cody solleva il muso dalla polvere rossiccia, tra le risate generali della feccia che scende dal trasporto. Neanche il tempo di fare due passi ed è già incespicato come ogni ubriacone che si rispetti. Si risolleva con un muggito e prosegue noncurante della situazione, o meglio abituato, lasciandosi alle spalle un lezzo pestilenziale del peggior whisky torcibudella della Galassia.
Il pianeta è indubbiamente bello, lo aveva notato avvicinandosi dall’orbita alta: deserti, foreste, calotte ghiacciate… Quella “Desolazione Rossa” gli ricorda per certi versi Hoth, con le sue valli e distese pianeggianti che si estendono a perdita d’occhio, facendogli venir voglia di stare semplicemente lì, a rimirarle e camminare nel silenzio. Pittoreschi anche i rottami sparsi ovunque per il deserto che danno un’aria decisamente decadente al tutto.

“Mhh. Potrei trovarmici quasi bene qui!”

Cade di nuovo, e nel farlo perde l’elmo indossato alla meno peggio. A pancia in giù e col respiro mozzo, fissa il visore, quasi questo lo guardi con rimprovero. Dopotutto il suo vero volto rimane quello. Sospira e si rialza nuovamente, tossendo.

“Idiota. Sei fuori allenamento”.

Da anni ormai. Non aveva fatto altro che scappare da un pianeta all’altro, mercenari e cacciatori di taglie erano stati tenaci ed irrefrenabili specialmente nei primi periodi, non gli avevano lasciato il tempo nemmeno di respirare. Se l’era cavata più volte negli scontri a fuoco, ma quei bastardi sembravano infiniti. In fin dei conti, la sua taglia ammontava (ed ammonta ancora) ad una non meglio specificata cifra con cinque zeri, se non oltre. Ma con la crisi dell’Impero le cose per lui erano migliorate leggermente ed era riuscito a trovare una certa tregua ed una semi stabilità sul vecchio Tatooine. Gli scontri anche lì c’erano stati eccome, ma sul pianeta dai due Soli, si sa, è facile far perdere le proprie tracce. Le corse di swoop e le suicide gare tra asteroidi rendevano sempre bene, ma lui finiva per spendere tutto in alcool e prostitute, ritrovandosi di tanto in tanto a rubacchiare qua e là come il peggiore dei furfanti.
Peccato aver bevuto prima dell’ultima corsa, l’Hutt di Mos Espa che aveva puntato tutto su di lui non era rimasto contento per l’ultimo posto e la distruzione del veicolo. Scappato in fretta e furia allo spazioporto, si era imbarcato su un trasporto verso lo Spazio Mandaloriano, dove pareva che ci fosse possibilità di lavorare, lavorare sul serio.
Ed ora eccolo lì con una manciata di crediti, goffo, impacciato e lento di riflessi in cerca di un lavoro da cacciatore di taglie. La sua attrezzatura ha sicuramente visto giorni migliori, sporca e graffiata ma ancora capace di fare il suo dovere, mentre il jetpack non viene rifornito di carburante da secoli. Quanto a lui, beh, ormai ci entra a stento nella sua antica armatura visto l’addome rigonfiatosi per il troppo alcool e la dieta totalmente squilibrata. Nulla di irrecuperabile, anzi, ma la verità è che si vergogna di se stesso per quello stato, pietoso per lui che un tempo era svelto e scattante.
Con un altro sospiro, Cody si avventura tra i vicoli della città in cerca di informazioni. I Mandaloriani stanno cercando di ricostituire la loro società ed i loro clan, questo gli hanno detto. Certo non gli interessa farne parte, ma in lui scorre un po' di sangue Mandaloriano e la cosa lo incuriosisce, questo non può negarlo.


Cody Fordo
Cacciatore di taglie (de)caduto

 

::Concord Dawn::
*Desolazione Rossa - Concorstown - Spazioporto*
Cody Fordo - Azor Well - Herb - F2A6

La città è gremita e attiva, le voci non mentivano. Forse non sarà poi così difficile trovare lavoro, anche per lui.
Uno speeder gli passa di fianco, sfiorandolo. Scarta di lato e si gira d'istinto, maledicendolo mentalmente e continuando a guardarlo per alcuni istanti mentre cammina.

SBAM

Una piccola distrazione e Cody si schianta frontalmente contro quella che gli sembra una grossa e solida parete di duro metallo. Intontito al suolo per l'ennesima volta, si rialza sistemandosi la kama attorcigliata. Davanti a lui c'è un alto droide da battaglia, un modello vecchio almeno quanto la sua armatura.

"E questo? Indipendente? Pensavo combattessero per la Droide Armata".

Al fianco dello scatolone di latta si trovano due uomini, grosso modo della sua stessa età, armati e probabilmente altra feccia come tutti, come lui.

Cody: Spostarsi sarebbe stato chiedere troppo, immagino.


Cody Fordo
Cacciatore di taglie decaduto

 

::Concord Dawn::
*Desolazione Rossa - Concorstown - Spazioporto*
Cody Fordo - Azor Well - Herb - F2A6

Azor: Ci siamo già visti da qualche parte per caso?

Cody lo squadra dal capo ai piedi, senza prestare attenzione agli altri due. Corazza ed equipaggamento tipici da mercenario, un volto comune. Potrebbe non averlo visto mai o averlo visto migliaia di volte per quel che ne sa, nello spazio Hutt o tra le strade polverose di Tatooine. Per non parlare di Chad e Ferogam, lì era in compagnia di centinaia di mercenari.
Replica infastidito, un po' per la noia di parlare, un po' per i dolori ed i brontolii del suo stomaco ancora impregnato di whisky.

Cody: Forse, ma non ha importanza. Lei crede?


Cody Fordo
Cacciatore di taglie decaduto

 

::Concord Dawn::
*Desolazione Rossa - Concorstown - Spazioporto*
Cody Fordo - Azor Well - Herb - F2A6

Si irrigidisce all'istante alle parole dello sconosciuto e la destra corre al fianco verso la fondina, sfiorando la pistola. Avrebbe dovuto aspettarselo, dopotutto lì stanno confluendo mercenari da ogni dove della Galassia, qualcuno avrà pur sentito della ghiotta taglia sulla sua testa. Rimane immobile, ma gli occhi saettano a destra e a sinistra, come alla ricerca di altri pericoli.
Uno contro tre. Non sarebbe una scelta saggia ingaggiare lo scontro per primo, specie considerando che nel suo stato attuale probabilmente si sparerebbe sul piede.

Azor: Non preoccuparti non mi interessa faticare per incassare i tuoi soldi, anche se dallo stato in cui ti vedo mi sembri mal messo.

"Perfetto, oltre al probabile danno la solita beffa".

Le parole del mercenario non lo rilassano per niente.

Azor: No credo di essermi confuso... cosa ci fai qui?

Non ha la minima voglia di parlare col tizio, ma andarsene e dar loro le spalle sarebbe imprudente, inoltre non ha ancora parlato con nessuno e chissà che il terzetto non possa rivelarglisi utile.
La sua voce risuona glaciale e cavernosa come sempre, ma gracchiante e quasi debole per il troppo tempo passato in silenzio. O per l'ulcera che presto gli verrà continuando a bere in quel modo barbaro.

Cody: Lavoro. Pare che i Mando ne abbiano da offrire.


Cody Fordo
Cacciatore di taglie decaduto

 

::Concord Dawn::
*Desolazione Rossa - Concorstown - Spazioporto*
Cody Fordo - Azor Well - Herb - F2A6

Azor: Non mi pari però in condizioni alquanto decenti, non devi essertela passata bene in questo periodo... Se non ti offende vorrei offrirti il pranzo, (A Bassa voce) così mi dirai cosa hai fatto per meritare una taglia così grande.

Ma certo, spifferare i propri affari al primo che capita è proprio quello che desidera!
Tuttavia la proposta è invitante perfino per un tipo come lui, che di solito la porrebbe in cima alla lista delle cose sgradite. Squattrinato com'è poi, non consuma un vero pasto da millenni e ne risente anche fisicamente. Perdipiù potrebbe cavarne altre informazioni sul pianeta.
Ma per quanto ne sa Cody, potrebbe essere una semplice trappola per folgorarlo alle spalle ed incassare l'ambita somma.

Cody: - incrocia le braccia - Impero, se sai della taglia dovresti già saperlo. Il perché non ha importanza. Ma - continua, sollevando un indice - dammi una sola ragione valida.


Cody Fordo
Cacciatore di taglie decaduto