GEROS IV - Il Regno Discarica

-L'AURORA SENZA VITA-
:: Dachiracia ::
*Rovine - Bronos*
Sa-iat - Schiavi - Bronosiani

Gli altri schiavi fuggitivi, avendo atteso lo xynos all'esterno del santuario, si ricongiungono a lui nel momento in cui ne emerge, seguendolo nella sua ricerca. La locanda è pressoché vuota ed è necessario un po' di tempo per convincere il proprietario delle parole dello straniero.
Alla fine viene data loro un'unica barretta energetica e un tubetto d'umidità da condividere in una camera comune con delle brandine metalliche sgangherate in cui dormivano già altri viaggiatori.

 

-L'AURORA SENZA VITA-
:: Dachiracia ::
*Rovine - Bronos*
Sa-iat - Schiavi - Bronosiani

Lo xynos sente un crescente prurito provenirgli dalla mano; quando si sposta sul suo giaciglio per grattarsi il palmo, ne vede emergerne un contorto filamento di legno. Accompagnato da un dolore lancinante, il germe cresce a vista d'occhio, sviluppando tentacoli di corteccia che cominciano ad attorcigliarsi intorno a Sa-iat fino a soffocarlo del tutto.

Lo xynos si risveglia di colpo, in tempo per vedere la la lancia di un miliziano sollevata sopra di lui, mentre la guardia carica l'affondo diretto al suo cranio.

 

-L'AURORA SENZA VITA-
:: Dachiracia ::
*Rovine - Bronos*
Sa-iat - Schiavi - Bronosiani

L'azione dello xynos ha successo e l'assalitore si ritrova a contendersi il possesso della lancia con l'ex-schiavo. All'attacco sono seguiti schiamazzi e urla d'ogni genere e, per quanto Sa-iat, concentrato nella colluttazione contro il miliziano e avvolto nella penombra della camera comune, non sia in grado di capire con certezza cosa stia avvenendo intorno a loro, appare chiaro che la guardia non sia sola e che i suoi compagni di viaggio stiano venendo assaliti in egual modo.

 

-L'AURORA SENZA VITA-
:: Dachiracia ::
*Rovine - Bronos*
Sa-iat - Schiavi - Bronosiani

Il miliziano cede e, ricevuta la testata, indietreggia di qualche passo, rintronato, andando a sbattere contro un'altra guardia, intenta a tener fermo uno degli altri xynos.

 

-L'AURORA SENZA VITA-
:: Dachiracia ::
*Rovine - Bronos*
Sa-iat - Schiavi - Bronosiani

L'avversario viene trapassato e crolla addosso al compagno, ma, prima che lo xynos possa far altro, si sente spintonato dalle spalle, finendo a terra in un marasma di corpi urlanti.

Miliziano (in formoca): "Uccideteli! Uccideteli tutti!"

Ha ancora la lancia metallica in mano quando atterra, ma può scorgere già un altro paio di guardie in avvicinamento.

 

L'AURORA SENZA VITA
Dachiracia
Rovine
Ålʤjs - Aratekh

Mentre il novaphysis si ingegna a raccogliere parti metalliche e letteralmente piantarle nel muro, scagliandole da lontano, la replicante si asopera per trovare pezzi di minori dimensioni. Alcune strutture che probabilemnte in passato reggevano i tubi che il guerriero sta conficcando nel muro. Potrebbero esere utili come ganci per issarsi tra un tubo e l'altro. Ålʤjs è stupefatta dalla forza di quell'essere.

Ålʤjs: (in Formoca) Devo confessare che nella mia esistenza ho trovato pochi esseri con una foza paragonabile alla tua. Per lo più in tempi passati.

Poi mette in mano al novaphysis uno dei ganci di metallo.

Ålʤjs: (in Formoca) Prova se regge il tuo peso, possiamo usarli per issarci tra un tubo e l'altro.


Ålʤjs - Combattente di Millennia

 

L'AURORA SENZA VITA
Dachiracia
Rovine
Ålʤjs - Aratekh

Tubo dopo tubo Aratekh è riuscito a costruire un'ottima scala di questo ne è assolutamente certo ma la cosa che stupisce di più la replicante è la sua forza.

Aratekh: (in Formoca) Non avendo un corpo fisico che necessita di riposo o attenzioni particolari posso emanare energia spirituale attraverso l'armatura come preferisco e nel corso di innumerevoli millenni di esistenza al servizio dei Novadrakkan e delle innumerevoli battaglie che ho combattuto questo è il minimo che ci si aspetta da noi.

Ålʤjs dopo la spiegazione, consegna ad Aratekh un gancio metallico che dovrebbe essergli utile per agganciarsi fra un tubo e quello successivo, il Novaphysi lo prende dalla sua mano con la propria, forse in quel solo istante ed in quel solo tocco, la replicante se fosse un'organica potrebbe sentire la freddezza della sua armatura, ma anche la sua forza interiore trasudare dalle placche metalliche.

Aratekh: (in Formoca) Vado prima io, così sapremo se reggerà o meno e se quel cunicolo riserva nell'immediato un pericolo.

Il Novaphysi si aggancia al primo tubo ed inizia una lenta risalita, per evitare sforzi eccessivi al tubo che potrebbero distruggere l'appiglio e parte del muro ad esso inserito, data la mancanza di danni, Aratekh procede oltre provocando in alcuni tubi un piegamento da sforzo che lo costringono ad un aumento della velocità di salita per evitare a Ålʤjs di rimanere bloccata o peggio di cadere di sotto.
Dopo la risalita il Novaphysi riesce a raggiungere il cunicolo e a issarvisi dentro, benchè non sia delle dimensioni ottimali per il suo corpo, dovrebbe comunque riuscire a procedere nel tunnel, quindi si gira verso la sua compagna e allunga la mano per aiutarla a salire velocemente l'ultimo tratto di salita.



Aratekh
Servo dei Novadrakkan

 

L'AURORA SENZA VITA
Dachiracia
Rovine
Ålʤjs - Aratekh

Quanndo il guerriero prende il gancio, la mano di Ålʤjs sfiora l'armatura e può sentire quanto è fredda. La cosa la fa impressione, è quasi come toccare un androide meccanico, anche se toccare l'armatura scura del novaphysis dà altre sensazioni, qualcosa che la replicante non riesce a comprendere. Lui si issa con il gancio, il suo peso dev'essere formidabile, perché alcuni dei tubi si piegano, mentre li scala. Ålʤjs prende uno dei ganci a sua volta e pur con difficoltà, quando incontra i tubi piegati, arriva quasi in cima. L'ultimo scalino, se così si può chiamare, è decisamente fuori portata, ma il guerriero allunga il suo braccio verso di lei per aiutarla. La replicante allunga la mano in alto e afferra quella del novaphysis, che la solleva come se si trattasse di un simulacro fatto di erba secca. Arrivata in cima sembra che il novaphysis, nonostante la sua mole abbia la possibilità di passare per il cunicolo.

Ålʤjs: (in Formoca) Grazie. Accidenti, qua è stretto, ma meno di quello che pensavo. Forse meglio se passo avanti io.

Senza aspettare la risposta del guerriero, si infila nel cunicolo e procede. Mentre è già dentro il passaggio, le viene in mente che non conosce neanche il nome di quell'essere, se mai ne ha uno.

Ålʤjs: (in Formoca) Hai un nome, novaphysis? - La voce della replicante echeggia da dentro il cunicolo.


Ålʤjs - Combattente di Millennia

 

L'AURORA SENZA VITA
Dachiracia
Rovine
Ålʤjs - Aratekh

La replicante dopo aver accettato l'aiuto di Aratekh lo oltrepassa entrando di fatto nel cunicolo, iniziando ad addentrarvisi passo dopo passo e il Novaphysi dopo qualche istante la segue seppur con difficoltà dovute alle dimensioni ridotte, poi la voce di Ålʤjs riecheggia dal corridoio chiedendo quasi improvvisamente quale sia il nome con cui viene conosciuto.

Aratekh: (in Formoca) Il mio vero nome si è perso nell'oblio dei millenni poi alla mia rinascita mi hanno chiamato Aratekh.

Vorrebbe poter ricordare la sua vita precedente, ma non ne ha alcun ricordo nemmeno delle immagini che solitamente potrebbero indicare luoghi o persone, solo il vuoto e dopo il suo risveglio ormai imprigionato nell'armatura.

Aratekh: (in Formoca) E tu come ti chiami?

Aratekh decide di conoscere meglio quella creatura che come lui pare abbia una qualche missione da compiere con rischi molto alti.



Aratekh
Servo dei Novadrakkan

 

-L'AURORA SENZA VITA-
Dachiracia
Rovine
Ålʤjs - Aratekh - Androide mantide

Ålʤjs: (in Formoca) Ålʤjs. Questo è il nome che ho scelto. Molto meglio che U.B.R.A. 77-X, non trovi?

Il cunicolo prosegue all'interno di una qualche struttura che non può per forza di cose essere visibile dall'esterno, sepolta sotto strati di rovine antiche. Ålʤjs cammina speditamente, volgendosi di tanto in tanto per controllare se Aratekh riesce a seguirla agevolmente e nota che anche se con un po' di difficoltà, data dalla sua mole, riesce a starle dietro abbastanza bene. Il tubo svolta a destra e poi compie una sorta di serpentina sulla sinistra, si immette in un altro condotto che attraversa perpendicolarmente. Qui si tratta di scegliere quale strada prendere e Ålʤjs senza indugio continua a camminare svoltando a destra e percorrendo ancora un centinaio di metri. Qui una forte luce proviene dal fondo del condotto, o così si direbbe.

Ålʤjs: (in Formoca) Sembra che siamo arrivati da qualche parte.

Improvvisamente un rumore metallico ripetitivo riempie il condotto e rimbomba dentro di esso. Un sottofondo di suoni che immediatamente non sembrano comprensibili è un'accompagmnamento al frastuono, composto da rumori sempre più veloci e vicini di metallo che batte contro metallo. Ålʤjs cerca di escludere il rumore sovrastante per capire che cosa sia il sottofondo. Binario-Composito, realizza, ma è già troppo tardi. Un androide mantide è su di lei e alza una delle sue zampe anteriori per colpirla. Ålʤjs scatta di lato, ma la mantide è veloce: uno dei suoi arti meccanici posteriori scatta in avanti e la sbilancia. La replicante impatta la superficie del condotto e si ritrova schiena a terra.



Ålʤjs - Combattente di Millennia