GEROS IV - Il Regno Discarica

Discussion in 'Sezione Narrativa - Drakareth' started by Sìlfae, Feb 25, 2016.

  1. Dreskan

    Dreskan Cobalt Count Staff Member

    -L'AURORA SENZA VITA-
    ::Antica Echirochia::
    *Strada Alta Atlaseiana*
    Ivan Stantaerich - Hope Lancaster - Lenen Knòts - Atlaseiani

    Ivan:
    (in Formoca) "Uhm, non saprei, il viaggio potrebbe essere parecchio lungo, non so quando riuscirò a tornare in città... però se ne può discutere, certo. Mi farebbe piacere, senza dubbio, chiaro."

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    Ivan Stantaerich
    Maestro Orologiaio
     
  2. Mandalor

    Mandalor Player

    - UN'AURORA SENZA VITA -
    ::Antica Echirochia::
    *Strada Alta Atlaseiana*
    Hope Lancaster - Atlaseiani - Ivan Stantaerich


    La scienziata sorride all'orologiaio, annuendo lieve.

    Hope: in formoca) "Bene, bene!"

    Poi, improvvisamente pensosa, assottiglia gli occhi e si allunga verso Ivan, con un sorriso furbo ed occhi curiosi.


    Hope: "... e voi come siete arrivate alle mie stesse conclusioni riguardo la magia?"

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    Hope Lancaster
    Ricercarice Atlaseiana
     
  3. Nihal

    Nihal The sith lady

    - L'AURORA SENZA VITA -
    ::Antica Echirochia::
    *Strada Alta Atlaseiana*
    Ivan Stantaerich - Hope Lancaster - Lenen Knòts - Atlaseiani


    La ragazzina annuisce cautamente, strofinandosi il naso con un dito - riusciendo a spandere ancora di più lo strato di polvere scura - durante le lezioni non era mai stata attenta, e la storia non era mai stata tra i suoi interessi.

    Lenen:(borbottando)"Tsk, avvelenare il mare..."

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    Nrr'Lenen Knòts - "Lenen"
    Schiava e maschiaccio.
     
  4. darthwelia

    darthwelia Player Staff Member

    - L'AURORA SENZA VITA -
    :: Dachiracia ::
    *Rovine*
    Ålʤjs - Aratekh



    La corsa è finita, dopo un'infinita quantità di chilometri macinata. Ålʤjs si chiede se anche gli esseri umani sulla cui forma era stato costruito quel guscio, potessero colmare distanze del genere correndo senza fermarsi e senza avere problemi. Era sempre stata una sua curiosità conoscere come fosse fatto in realtà un corpo umano, sia a livello fisiologico che meccanico. Il viaggio non le ha permesso di guardarsi molto attorno, ha scorto rovine sul suo tragitto, città all'orizzonte, androidi che trainavano carri e carovane intere in lontananza. Tutto scorreva veloce a destra e sinistra, lasciando immagini impresse nella sua memoria bionica, frammenti che forse, una volta riorganizzati, avrebbero dato un senso a tutto il suo viaggio, imformazioni, dati che messi insieme e ricostruiti pezzo per pezzo, potrebbero formare vita a un puzzle finito, svelando l'immagine intera. Ålʤjs si ferma, la luce aveva continuato a diminuire col passare del tempo, gli asteroidi avevano oscurato la luce della stella. Aveva corso per 675 ore e 28 minuti, così diceva il suo timer interno. Ålʤjs pensa subito che un umano avrebbe probabilmente detto che aveva corso per un mese o giù di lì.

    Il paesaggio è ricoperto di rovine antiche, carri abbandonati, probabilmente saccheggiati da predoni, che spesso attaccano le carovane che si muovono dall'est all'ovest e viceversa. Antiche rovine dovelei potrebbe scoprire qualche altro antico segreto, forse. Ma ora non è il momento di dedicarsi a quell'attività, c'è ben altro da fare e fermarsi un attimo per riprendere appena l'orientamento o ricaricarsi non deve distoglierla dalla missione. Chissà se la Tetriocla ha già agenti in zona, chissà se qualche suo simile infettato stava già passando al setaccio la zona. Forse è arrivata per prima, forse è stata fortunata o forse gli Strivermi hanno trovato una qualche connessione tra le rovine e impiegato qualche secondo per entrare lì, infettare qualche androide o sintetico e indagare. Non serve molto farsi delle domande di questo genere, l'unico modo per sapere quale delle ipotesi sia più vicina alla realtà, è quello di entrare in quelle rovine, addentrarsi, sempre con cautela e circospezione e vedere. Ålʤjs porta la mano sulla schiena e tocca la lama assicurata con legacci di pelle. Prende un respiro, se così si può dire di lei, ed entra.


    Il buio laggiù è ancora più impenetrabile, costruzioni diroccate e piastre metalliche si alternano e scricchiolano sotto il suo peso, Ålʤjs cammina piano, tentando invano di non fare rumore, ma ogni sorta di cose, ormai irriconoscibili è sparsa a terra. Gli stivali frantumano vetri rotti, producendo un rumore fastidioso. Colpi di arma da fuoco riecheggiano tra i muri ormai ridotti all'osso, cemento e acciaio. Ålʤjs è attirata dal rumore, salta, corre e lo spettacolo che le si para davanti è un obbrobrio mai visto. Creature che dovevano essere state esseri umani, stanno attaccando le guardie di una carovana, ma il loro aspetto è orribile e il puzzo che emana dai loro corpi è percepibile dai suoi sensori olfattivi da grande distanza, i dati che elabora sull'odore che proviene dai quei corpi dilaniati, alcuni privi di un arto, altri semplicemente in marcescenza, sono chiari: si tratta di cadaveri. Ma quei cadaveri si muovono, stanno avvicinandosi alla carovana. Ålʤjs, cirscospetta si avvicina. Uno di quei mostri orripilanti, almeno per il canone che aveva imparato tra gli umani, ha la carne del viso quasi del tutto mancante, gli occhi sembrano buchi neri al cui centro brilla una luminosità biancastra e dalla bocca esce una nebbia luminosa bianca. Le guardie della carovana sparano contro le creature, ma tutto il piombo che viene loro scagliato contro, non sembra sortire alcun effetto se non quello di rallentarli nella loro camminata o a volte farli cadere, ma i cadaveri si rialzano e continuano la loro lugubre marcia.

    All'improvviso, da dietro una costruzione, esce allo scoperto una figura nera, avvolta in un mantello. Un guerriero indubbiamente, ricoperto di un'armatura integrale nera e con un mantello dello steso colore allacciato sulle sue spalle, che si alza e abbassa ritmicamente ad ogni suo movimento. I dati di una creatura del genere paiono emergere dalla memoria remota della replicante, ma la situazione contingente non le permette di estrapolare, in quel momento. Lei si muove silenziosamente, seguendo attentamente che cosa sta accadendo. Il guerriero, anche lui cauto, produce un piccolo rumore e uno dei cadaveri si accorge di lui. Immediatamente, tutti gli altri, come mossi dall'esterno si disinteressano della carovana per puntare su di lui. In un baleno la figura scura si muove, i cadaveri lo segono, ma non sembra riescano a raggiungerlo. Lui si getta in un'apertura. Il carcame umano lo segue. Ålʤjs corre fino al margine di quella che si rivela essere più una voragine, che una semplice apertura. Si lascia scivolare su piastre metalliche, mentre vede, su quello che presuppone essere il fondo, la figura scura e le carcasse viventi dietro a lui. Si ferma quando una delle piastre su cui sta scivolando finisce toccandone una con un angolo prossimo ai novanta gradi. Qualcosa le riaffiora alla memoria: novaphysis.



    Ålʤjs: (Uni_Code) Un guardiano dei Novodrakkan. Che diamine ci fa qui.


    Mentre la sua memoria affiora, da un'apertura che una volta doveva essere stata una finestra, sbuca un cadavere, le braccia allungate verso di lei. Ålʤjs stacca la lama dai legacci sulla schiena e la impugna. Un salto e colpisce il braccio della salma semovente. Il cadavere non sembra accusare alcunché. Spunta un altro morto, il torace smembrato e le viscere putrefatte in mostra. Poi un altro ancora. Ålʤjs Si pianta nella posizione di guardia aspettandoli. Ne ha due di fronte e uno sulla sua sinistra, se volesse scappare dovrebbe oltrepassare quelli che le si parano davanti e scivolare sulla piastra seguente, verso il basso. La lama rotea e stacca di netto quel che resta di una mano del cadavere alla sua sinistra.


    Ålʤjs: (Uni_Code) Ma come muoiono queste cose schifose?


    I cadaveri continuano ad avvicinarsi, finché l'unica soluzione non le pare quella della fuga, così come forse era sembrato al guerriero che l'aveva anticipata nella voragine, si trova a pensare. Lei però vuole comunque fare un ultimo tentativo. Si porta al centro della piastra a distanza eguale da ognuno dei cadaveri, spicca un balzo in avanti, punta il collo di uno dei due di fronte e allunga il braccio che regge l'arma. La lama impatta la carne marcia, il rumore delle ossa che si frantumano sembra un sollievo, la lama passa attraverso ciò che resta del collo e stacca di netto la testa, Poi la replicante si volta mentre ricade e decapita anche il secondo, mentre atterra verso la piastra inclinata che la porterà verso il fondo.

    Al fondo del baratro, Ålʤjs sbatte contro il pavimento, che questa volta sembra solido, una superficie piatta come la maggior parte dei pavimenti che abbia mai conosciuto, non un ammasso di detriti, vetri e cianfrusaglie. Si trova in un corridoio largo che subito si divide in più branche. Tubi enormi, medi e anche di piccole dimensioni scorrono quà e là, Cavi rivestiti, le cui guaine a tratti sono strappate o rotte e pendono verso terra, addobbano il soffitto. Il buio è più nero del cielo di notte senza luna. Avanza sempre più nel cuore delle rovine. Sicuramente questa insolita apparizione dei cadaveri avrebbe attirato Tetriocla e si aspetta da un momento all’altro di trovarsi faccia a faccia con qualche loro scagnozzo.



    Ålʤjs: (Uni_Code) Niente connessioni qua sotto, cara. Se sono qui ti fottono il cervello in attimo e sei morta.


    Ci vuole tempo per esplorare e usare i sensori per non sbattere ovunque, passano alcune ore e la replicante si imbatte in un ammasso di carni putrefatte, maciullate.


    Ålʤjs: (Uni_Code) Il signore in nero dev’essere passato di qua.


    I pezzi marcescenti dei corpi si muovono ancora, mani che cercano di afferrarla, tronchi staccati dalle gambe che tentano di trascinarsi con le braccia. Lei passa velocemente e si lascia tutto dietro.
    Un rumore la fa insospettire. È solo un fruscio, ma la replicante tende i sensori acustici e percepisce anche un sottile bisbiglio. S’acquatta dietro a una colonna formata da tubi, che segna il confine tra il corridoio che sta percorrendo lei e uno adiacente. Ora sente inequivocabilmente dei passi, si affaccia leggermente e vede nell’oscurità passare alcuni individui di indubbia origine Xynos, sembrano sperduti e in cerca di rifugio. Lei li lascia passare e poi si intrufola nel nuovo corridoio, procedendo in direzione opposta alla loro. Trova altri mucchi di cadaveri smembrati, in cerca di altri pezzi di sé stessi Qui sembra che tutti i corridoi abbiano slarghi e comunicazioni con quelli adiacenti, ve ne sono anche di paralleli e i muri tra di essi sono spesso bucati, come se qualcuno si fosse preso la briga di sfondarli quà e là per creare dei passaggi. È mentre scorre accanto a uno di questi buchi che non può fare a meno di voltarsi e vedere dalla parte opposta il guerriero in nero. Sembra assorto nell’osservare qualcosa che ha in mano.




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    Ålʤjs - Combattente di Millennia
     
    Last edited: Feb 16, 2017
  5. Beliar

    Beliar Player Staff Member

    L'AURORA SENZA VITA
    :: Dachiracia ::
    Rovine
    Ålʤjs - Aratekh


    Il suo aizzare dell'arma risulta solo un modo per scaricare l'astio che prova per quel pendaglio che ha al collo che non sembra cooperare, il Novaphysi ha lavorato alacremente aprendosi vie attraverso i muri per crearsi una via che discenda quanto più possibile, probabilmente l'artefatto è sepolto nelle fondamenta o comunque nella parte più profonda delle rovine.
    Aratekh ha avuto parecchio tempo per pensare a cosa sia l'artefatto, probabilmente qualche tipo di conoscenza che il Novadrakkan intende depositare nella sua vasta collezzione, non che gli sia importante, ma se dovesse essere difficile da trasportare sarà dura trovare un modo per recuperarlo, istintivamente Aratekh porta una mano ad afferrare il pendaglio e una volta portato vicino alla testa, lo osserva metaforicamente parlando poichè essendo privo di qualsivoglia organo non ha bisogno di vedere, la magia lo fa al posto di inutili appendici.
    Ma per qualche strana ragione anche ora sembra muto ed inerte l'unica cosa che ora attira l'attenzione è la creatura che lo sta osservando attraverso il buco creato da lui, aveva avuto la sensazione di essere seguito e all'inizio pensava fosse l'ennesimo cadavere rianimato, ma vista la mancanza di un attacco ha scartato l'idea, quindi ora non gli resta altro da fare che scoprire chi sia e cosa voglia fare.

    Aratekh: (in Formoca) Ora che sei qui potresti dirmi cosa desideri oppure desideri lo scontro?

    L'elmo si gira sino alla spalla e la mano stringe meccanicamente l'asta della lancia al plasma, dovesse la creatura avere intenzioni ostili sarebbero pochi istanti e la sua arma sarebbe attiva e lui sarebbe pronto allo scontro, non ha idea delle sue capacità offensive ma considerando la qualità delle armi osservate sino ad ora non dovrebbe avere particolari problemi per la sua armatura.

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    Aratekh
    Servo dei Novadrakkan
     
  6. darthwelia

    darthwelia Player Staff Member

    -L'AURORA SENZA VITA-
    :: Dachiracia ::
    Rovine
    Ålʤjs - Aratekh


    Ålʤjs scruta il guerriero imponente. Ha qualcosa in mano, una sorta di ciondolo, forse un amuleto magico. Oh, quanto era sempre stata incuriosita da quei manufatti, che sembravano essere appannaggio delle creature fatte di carne e ossa o di spirito, così come le definiscono gli umani. Il suo primo pensiero è valutare la stazza del novaphysis, è grande, alto, si azzarda anche a pensare all'aggettivo enorme, comparandolo con la propria corporatura, eppure è anche agile, da quello che ha visto sù in superficie: era baqlzato via, sfuggendo ai cadaveri marcescenti che tentavano di aggrapparsi a lui. Chissà se i corpi di quei morti ambulanti cui ha appena tagliato la testa sono ancora lì a cercare di artigliare qualcosa con le loro ossa ricoperte di carne cadente e putrefatta.
    Il guerriero volta lentamente la testa e la sua mano stringe l'arma che sta impugnando. Deve essere un'arma potente, visto il macello che ha trovato sulla sua strada. Combatterlo neanche per idea, pensa Ålʤjs. D'altra parte in un posto del genere, le avrebbe sicuramente fatto più comodo avere un alleato, piuttosto che un nemico. Beh, sempre che fosse riuscita a convincerlo che lei non fosse un pericolo per lui.


    Aratekh: (in Formoca) Ora che sei qui potresti dirmi cosa desideri oppure desideri lo scontro?

    Ålʤjs fa roteare un sola volta la lama, poi la ripone agilmente al suo posto e allaccia i legacci di cuoio. Apre le braccia mostrando le mani vuote e un gigno le si disegna sul volto.

    Ålʤjs: (in Formoca) Ho avuto qualche problema ad arrivare fin qua, ho dovuto scavalcare almeno un paio di mucchi di cadaveri fatti a pezzi. Non sembra funzionare un granché, visto che continuavano a muoversi. Immagino sia opera tua, guardiano dei Novadrakkan. Io ho avuto solo il tempo di mozzare un paio di teste.

    Però non ho risposto alla domanda del guerriero, si dice.

    Ålʤjs: (in Formoca) E, come vedi, non cerco lo scontro. - Dice, sfoggiando l'ennesimo sorriso strafottente, mentre scrolla le mani vuote rivolte verso il novaphysis. - Sto solo cercando una cosa, mi hanno pagata per ritrovarla.


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    Ålʤjs - Combattente di Millennia
     
  7. Beliar

    Beliar Player Staff Member

    L'AURORA SENZA VITA-
    Dachiracia
    Rovine
    Ålʤjs - Aratekh


    La creatura ripone la sua lama con movimenti molto agili, a quanto pare però la sua copertura sembra essere saltata siccome la creatura lo abbia riconosciuto come uno dei Guardiani dei Novadrakkan, Aratekh alle sue parole si gira completamente verso di lei rivelando sul suo corpo le appendici marcescenti dei numerosi cadaveri che lo avevano assalito.

    Aratekh: (in Formoca) Si le rovine erano infestate da quelle piaghe, anche se i pezzi si muovono a quanto pare una volte fatte a pezzi smettono di essere una minaccia seria anche se per essere precisi non lo erano fin dall'inizio, ma era preferibile passare inosservati.

    Il Novaphysi è curioso sembra che anche lei stia cercando qualcosa, potrebbe risultare problematico se l'oggetto in questione sia lo stesso, ma forse potrebbe anche essere una cosa utile avere qualcuno che lo aiuta nella ricerca.

    Aratekh: (in Formoca) Ti hanno pagato per recuperare cosa precisamente?

    Il Novaphysi rimane immobile mentre focalizza le possibili conseguenze di questa discussione e di una possibile alleanza nella ricerca.

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    Aratekh
    Servo dei Novadrakkan
     
  8. Sìlfae

    Sìlfae Grand Master Staff Member

    ::Antica Echirochia::
    *Antica Strada Imperiale - Milleopia*
    Ivan Stantaerich - Hope Lancaster - Lenen Knòts - Atlaseiani - Mercenari - Broggan

    Come sperato dal capo mercenario, i primi giorni di viaggio trascorrono senza ulteriori imprevisti. La carovana procede ininterrottamente, non avendo i quadidroni bisogno di riposare, mentre i mercenari si dividono turni di guardia durante il corso delle giornate oscurate. Le notti sono completamente prive di luce, al punto che le lanterne e le lampade a disposizione dei due gruppi riescono a stento a illuminare la strada da percorrere, ma i pesanti androidi da carico non sembrano avere mai difficoltà nel loro cammino. Le giornate rimangono cupe e a stento distinguibili dalla notte, specialmente dopo che la carovana inizia ad attraversare gli stretti spazi tra le rovine mastodontiche dell'Antica Echirochia, le cui interminabili strutture bloccano quei pochi raggi di sole che riescono a trasparire dalla nube di asteroidi.

    La carovana s'indirizza sempre più verso nord, avvicinandosi alla regione dell'Antica Rachirochiana.


    Schiavo (in atlaseico): "Chissà se ci portano fin lì..."

    Lo schiavo più grande sussurra appena, rivolgendosi ai suoi compagni mentre strizza gli occhi, cercando di scorgere i dettagli delle rovine a nord, del tutto immersi nell'oscurità della notte.

    Schiavo (in atlaseico): "...la vecchia capitale dell'Impero."

    Schiavo (in atlaseico): "Sarà maledetta più della Pissera, sicuro."

    Clarrodo, in postazione sempre nei pressi dei suoi passeggeri più importanti, viene riscosso dal sonno da uno dei suoi compagni, imprecando sottovoce.

    Clarrodo (in formoca): "Cosa?"

    Mercenario (in formoca, sottovoce, indicando): "Là, vedi?"

    Il mercenario rimane assorto per un attimo, prima di mettersi in piedi e dare uno scossone all'orologiaio.

    Clarrodo (in formoca): "Sshh.. c'è compagnia."

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    Clarrodo
    Mercenario
     
  9. darthwelia

    darthwelia Player Staff Member

    L'AURORA SENZA VITA-
    Dachiracia
    Rovine
    Ålʤjs - Aratekh


    Ålʤjs ha un'espressione quasi disgustata quando vede pezzi di carne putrefatta che ancora pendono dall'armatura del guerriero. Lascia il proprio sguardo scorrere su se stessa, per essere sicura che nulla di simile sia appiccicato al proprio guscio. La copertura integrale non può rivelare i pensieri del novaphysis e questo secca parecchio la replicante.

    Ålʤjs: (in Formoca) Niente che abbia a che fare con quel ciondolo che tenevi tra le mani. Qualcosa di impalpabile, tuttavia. Un virus.

    La replicante a quel punto abbassa le mani, lasciando cadere le braccia lungo il corpo e facendo due passi verso il novaphysis.

    Ålʤjs: (in Formoca) Sì credo che ciò che stiamo cercando siano due cose diverse, io non mi occupo di aggeggi magici. Oggi per lo meno.


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    Ålʤjs - Combattente di Millennia
     
  10. Beliar

    Beliar Player Staff Member

    L'AURORA SENZA VITA
    Dachiracia
    Rovine
    Ålʤjs - Aratekh


    Il Novaphisi rilassa la presa sulla lancia, a quanto pare per ora non dovrà uccidere la replicante ma resta da vedere quando avrà l'oggetto per cui è li, se lo lasceranno andare spontaneamente oppure dovrà uccidere per farlo, ora Aratekh fa un passo in avanti rivolgendosi a Ålʤjs.

    Aratekh: (in Formoca) Non sono sicuro che i nostri obbiettivi siano discordanti ma forse tu puoi facilitare il mio recupero come io posso facilitare il tuo.

    Il Novaphysi la osserva ancora per un istante per poi rivolgerle un altra domanda.

    Aratekh: (in Formoca) Hai per caso una pista per raggiungere il tuo obbiettivo?

    Se il fato lo assiste forse non dovrà attendere ancora a lungo per procedere.

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    Aratekh
    Servo dei Novadrakkan
     
    Last edited: Jun 2, 2016
  11. darthwelia

    darthwelia Player Staff Member

    L'AURORA SENZA VITA
    Dachiracia
    Rovine
    Ålʤjs - Aratekh


    La replicante nota che il suo rilassarsi ha sortito l'effetto voluto, anche il guerriero allenta la sua presa sulla lancia. Non capisce perché lui creda che potrebbero essere in cerca dello stesso oggetto, anche se lei in realtà non sta certo cercando un oggetto, ma semplicemente un contenitore in cui uno Striverme si è insinuato. Dovrà semplicemente bloccarlo lì e portarlo al quartier generale. Certo, è vero ciò che il novaphysis dice riguardo al reciproco aiuto, ed è bello vedere che le proprie tattiche funzionano: è riuscita a far dire a lui ciò che aveva in mente lei. Pochi umani ci sarebbero riusciti, beh, lei d'altra parte è una replicante. Quasi sogghigna di piacere. Ora il guerriero le chiede se ha una pista. Una pista per trovare uno Striverme infettante, forse non sa di che cosa si tratta.

    Ålʤjs: (in Formoca) Una pista non direi proprio, a meno che non me la fornisca tu. Hai visto qualche sintetico in giro da queste parti?

    Strizza l'occhio verso il novaphysis, anche se in realtà non sa nemmeno se lui riesca a vederla compiere quel gesto, oppure ne conosca il significato. Il suo labbro si piega verso l'alto da un lato, non riesce proprio a togliersi dalla faccia quel sorriso supponente.

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    Ålʤjs - Combattente di Millennia
     
  12. Beliar

    Beliar Player Staff Member

    L'AURORA SENZA VITA
    Dachiracia
    Rovine
    Ålʤjs - Aratekh


    Il Novaphisi non fa una piega le espressioni degli organici mortali lo lasciano indifferente, ma a quanto pare la ricerca della replicante sembra portarla sulla pista della tecnologia, forse potrebbe esserci un qualche rimasuglio tecnologico nelle rovine.

    Aratekh: (in Formoca) Non credo che molti replicanti si spingano in queste rovine, forse però potrebbe darsi che sia rimasta qualche traccia tecnologica da qualche parte... E probabilmente quella è la meta.

    Aratekh rimane fermo immobile concentrando i suoi pensieri, la tecnologia dei Progenitori è difficile da ritrovare, ma è fermamente convinto che le probabilità che l'artefatto sia li sono abbastanza alte.

    Aratekh: (in Formoca) Io non ho le facoltà per individuare fonti tecnologiche quindi temo che a meno che tu non abbia modo di rintracciarla dovremo continuare la ricerca in maniera casuale.

    Il Novaphysi attende che Ålʤjs dica qualcosa altrimenti ricomincerà a demolire pareti e pavimenti per raggiungere il suo obbiettivo.

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    Aratekh
    Servo dei Novadrakkan
     
  13. Dreskan

    Dreskan Cobalt Count Staff Member

    -L'AURORA SENZA VITA-
    ::Antica Echirochia::
    *Antica Strada Imperiale - Milleopia*
    Ivan Stantaerich - Hope Lancaster - Lenen Knòts - Atlaseiani - Mercenari - Broggan

    I giorni di viaggio si sono dimostrati piacevoli. Come un bambino, trova affascinante tutto ciò che vede davanti a sé, dai paesaggi pittoreschi che li circondano, per quanto decadenti e deprimenti, e più di una volta si lascia andare a momenti di spensieratezza scrutando l'orizzonte all'alba e al tramonto. Il carro non è il posto più comodo dove dormire, anni di letti comodi lo hanno reso molto restio ad accettare giacigli diversi, ma impara ad adattarsi per non passare per forza ogni dannato minuto a risistemarsi. Ha bisogno di riposare tanto quanto gli altri, o non sarà in grado di ragionare come si deve quando sarà il momento. Continua a passare le giornate discorrendo amabilmente con Hope Lancaster, ogni tanto chiedendo informazioni ai mercenari sui posti che stanno attraversando, ma per il resto rimane al suo posto e non interferisce con i loro doveri.

    Quando Clarrodo lo desta dal suo riposo, Ivan all'inizio non capisce bene cosa stia dicendo.

    Ivan: (in Altaseico) "Che cosa...?"

    Si ripulisce rapidamente il visto, confuso e con la vista distorta, poi focalizza bene, e istintivamente si mette in posizione riparata, come il primo giorno di viaggio, poggiando la mano sulla pistola ancora nella fondina. Si rivolge a Clarrodo con tono basso per non farsi sentire.

    Ivan: (in Formoca) "Chi può essere in questa regione...?"

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    Ivan Stantaerich
    Maestro Orologiaio
     
  14. darthwelia

    darthwelia Player Staff Member

    L'AURORA SENZA VITA
    Dachiracia
    Rovine
    Ålʤjs - Aratekh



    Ålʤjs si rende conto che comunicare con esseri di questo tipo non è cosa facile. Già tanto è stato riuscire a insinuargli il dubbio che forse fare squadra, anche se per un limitato lasso di tempo, potrebbe essere più utile che non cercare di tagliarsi in due a vicenda. Non molti replicanti si spingono in queste rovine, ma lei non ha chiesto di replicanti, ha semplicemente chiesto di un qualunque sintetico. Il dubbio che lui abbia visto qualcosa e lo tenga nascosto, anche solo per essere certo di arrivare per primo al proprio obiettivo, comincia a serpeggiare per il suo cervello bionico.
    Deve stare attenta, lasicare fare, ma con cautela, cercare di prevedere, tentare di scoprire che cosa sta cercando lui. Basterebbe chiederglielo, si dice Ålʤjs. Si fa sparire il gigno dalla faccia, si stira portando le mani dietro la nuca, cercando di assumere l'atteggiamento più indifeso possibile; si accovaccia, passa un dito sul pavimento, raccogliendo la polvere scura che lo ricopre. La annusa. Sorride di un sorriso aperto e gioviale.

    Ålʤjs: (in Formoca) Pare che da qui non sia passato nessuno. Dovremo cercare da qualche altra parte, possibilmente cercando di essere cauti e silenziosi.

    Poi la replicante si volta, dando le spalle al novaphysis e si incammina lentamente verso un varco che si trova dalla parte opposta. Fa un gesto, come a voler dire "seguimi" e continua a camminare.


    Ålʤjs: (in Formoca) A proposito. Tu - Si ferma un attimo per mettere l'accento sul pronome - Che cosa stai cercando?


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    Ålʤjs - Combattente di Millennia
     
  15. Beliar

    Beliar Player Staff Member

    L'AURORA SENZA VITA
    Dachiracia
    Rovine
    Ålʤjs - Aratekh


    La sintetica si comporta stranamente in maniera troppo semplice, probabilmente cerca in qualche maniera di fargli abbassare la guardia come se potesse essere semplice, Ålʤjs può essere pericolosa ed Aratekh non può permettersi di mostrarsi debole ne tanto meno sprovveduto, quindi alla prima reazione sbagliata il Novaphysi agirà di conseguenza.
    Ålʤjs dopo aver provato ad annusare la sabbia indica come si debba cercare altrove facendo attenzione ed evitando di fare rumore e facendogli cenno di seguirlo si avvia verso il varco per poi fermarsi e chiedergli cosa lui stia effettivamente cercando.


    Aratekh: (in Formoca) Un artefatto la cui forma, origine e funzione mi sono completamente ignote.

    Detta l'ultima parola Aratekh fa il primo passo per raggiungere Ålʤjs e seguirla dove lei decida di andare a quanto pare ha una compagna di viaggio e se il fato gli arriderà troverà anche il suo obbiettivo.

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    Aratekh
    servo dei Novadrakkan
     
    Last edited: Jun 2, 2016

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