GEROS IV - Il Regno Discarica

L'AURORA SENZA VITA
Dachiracia
Rovine
Ålʤjs - Aratekh


La replicante continua a camminare. Ascoltata la risposta del guerriero, non sa se esserne contenta o cominciare ad elencare tutti i primi mille numeri primi. Evviva, si dice, siamo davvero in una situazione ideale, nessuno dei due sa dove andare e nessuno dei due sa per certo che cosa sta cercando. Sente i passi pesanti dietro di sé e decide di non voltarsi. Oltrepassa il varco e volta a destra dentro un nuovo corridoio buio. Ora il soffitto è davvero tapezzato di tubi e guaine per i cavi, sembra quasi un rompicapo: tubo grosso, tubo medio, guaina grossa, tubo piccolo, guaina media, tubo piccolo, guaina grossa, guaina piccola e così si ripete la sequenza in maniera uguale fino alla fine della superficie sopra le loro teste. Ogni tanto si trova quanche giunzione per i tubi, a "L" o a "T" oppure curve a "C" e anche alcune giunzioni a "F" ed "E", che si diramano dai tubi che scorrono paralleli alla lunghezza del corridoio e li incrociano perpendicolarmente. Arrivano in un punto dove le giunzioni sono in numero elevato e abbassano il soffitto di almeno una cinquantina di centimetri.

Ålʤjs (in Formoca) Attento alla testa.

Sul pavimento sembra trovarsi un liquido viscoso fosforescente verde-giallognolo. Ålʤjs si ferma, si accuccia e osserva il liquido che gocciola da uno dei tubi. Particelle microscopiche, "nanobiti", che probabilmente in quel momento solo lei con i suoi recettori bionici riesce a percepire, si stanno vuovendo dinamicamente e furiosamente all'interno del liquido, tentando di risalire la corrente delle gocce - che cadono per effetto della gravità - e rientrare nel flusso che sta scorrendo dentro al tubo di piccole dimensioni. La pressione là dentro dev'essere inverosimile. Ålʤjs guarda il liquido, come se avesse trovato il tesoro più prezioso dell'intera Geros IV. Si volta con un'espressione solare e un sorriso di soddisfazione stampato sulle labbra.

Ålʤjs (in Formoca) Credi che il tuo artefatto possa avere qualcosa a che fare con liquido di raffredamento per macchine da migliaia di yottabytes?


Ålʤjs - Combattente di Millennia

 

L'AURORA SENZA VITA
Dachiracia
Rovine
Ålʤjs - Aratekh

La replicante si avvia per una strada che sembra conoscere seguendo un fascio di tubi a cui il Novaphysi non aveva dato troppa importanza, corridoio dopo corridoio i due procedono fino a quando lei si ferma accucciandosi al suolo, quando Aratekh raggiunge Ålʤjs nota che sta osservando una sostanza vischiosa, il Novaphysi non riesce a concepire che tipo di liquido sia mentre Ålʤjs si rivolge a lui chiedendogli se per caso il suo artefatto abbia qualche cosa a che fare con sistemi di raffreddamento.

Aratekh: (in Formoca) Ne sono all'oscuro, ma conoscendo cosa vogliono i Novadrakkan non posso escluderlo a priori.

Magia e conoscenza questa è la base dei loro desideri, ma potrebbe anche essere che la conoscenza sia rinchiusa in un costrutto tecnologico e questo non può toglierlo dal conto, ma se dovesse arrivare talmente vicino da vederlo forse il pendaglio gli darà la prova inconfutabile che ci è arrivato.



Aratekh
Servo dei Novadrakkan

 

::Antica Echirochia::
*Antica Strada Imperiale - Milleopia*
Ivan Stantaerich - Hope Lancaster - Lenen Knòts - Atlaseiani - Mercenari - Broggan

Clarrodo (in formoca): "Visciolisti soprattutto, qualche altro saccheggiatore.. o peggio..."

Il mercenario controlla il proprio fucile e mantiene sotto controllo il punto indicato dal compagno.

Clarrodo (in formoca): "Tenetevi bassi, non voglio che qualcuno vi cavi un buco nelle viscere."


Clarrodo
Mercenario

 

L'AURORA SENZA VITA
Dachiracia
Rovine
Ålʤjs - Aratekh


Ålʤjs rimane sconcertata.
Certo non si aspettava, dopo quanto il novaphysis le aveva svelato sull'incertezza della conoscenza di ciò che stava cercando, che lui sapesse esattamente di cosa si trattasse, ma pensava che almeno ne avesse una vaga idea. Forse la sua affermazione riguardo all'ignorare che cosa volevano i Novadrakkan svela tutto l'arcano. Sono talmente gelosi delle proprie ricerche e delle proprie conoscenze, che non si fidano nel rivelarle neanche a uno dei loro fidati guardiani. E in questo ritrova le prime fasi della sua entrata in Millennia, la rigidità delle classi e i vari livelli di conoscenza ammessi per i diversi stadi dell'affiliazione. In poche parole, trova che le differenze tra lei e il guerriero vadano assottigliandosi sempre più. Smette per un attimo di osservare i nanobiti che risalgono le gocce e si alza, voltandosi verso il suo nuovo compagno di avventure.

Ålʤjs: (in Formoca) Ti capisco. Essere all'oscuro di ogni particolare, persino della natura di ciò che si cerca o delle cose che ci circondano è stata, e in parte è ancora, una delle mie insostenibili... - Non riesce a trovare le parole - una delle cose che mi dà più noia; forse è questo che volevo dire. Penso che in fondo non abbiamo tante cose che ci differenzino.

Squadra bene l'essere che si trova di fronte e pensa a che cosa è lui. A quanto ne sa, o ricorda, uno spirito - così lo chiamano gli umani - racchiuso in un involucro creato da qualcun'altro. Lei si sente esattamente alla stregua del guerriero. Che cos'altro è lei, se non senzienza racchiusa in un guscio costruito da qualcun'altro?

Ålʤjs: (in Formoca) Sì, credo che in fondo, noi due ci assomigliamo molto.


Ålʤjs - Combattente di Millennia

 

L'AURORA SENZA VITA
Dachiracia
Rovine
Ålʤjs - Aratekh

Ålʤjs si rialza e si gira verso Aratekh la squadra con la sua vista non producendo però nessun movimento, valutando nel contempo le parole che percepisce da lei, secondo il suo punto di vista non sono molto differenti, non conosce molto della sua interlocutrice ma data la sua natura pensa che un qualcosa di simile ci sia, ma da qui a chiamarla un alleata ci vorrà ben più che qualche parola.

Aratekh: (in Formoca) Probabile, da quelle poche informazioni che ho su di te posso dedurre che la tua particolare forma ti ha concesso una certa longevità e come me la tua vera vita è situata all'interno di un costrutto... Quindi le differenze più marcate saranno sicuramente nell'impronta caratteriale.

Aratekh sta considerando più attentamente le sue stesse parole, anche lei come lui vive in una prigione che se dovesse rompersi comporterebbe la fine della loro esistenza, durante la guerra ha visto molti dei suoi simili perdere la loro forma e scomparire e non sembra essere comunque una cosa gradevole.

Aratekh: (in Formoca) Perchè cerchi questo virus, non dovrebbe essere un pò pericoloso per qualcuno come te?

Aratekh a questo punto si gratterebbe la testa se avesse una qualche utilità.



Aratekh
Servo dei Novadrakkan

 

L'AURORA SENZA VITA
Dachiracia
Rovine
Ålʤjs - Aratekh


Il novaphysis sembra capire che cosa intende lei e avere quasi un attimo di incertezza nei suoi confronti, ma forse è solo ciò che percepisce lei. Il guerriero ha più informazioni sui sintetici replicanti di quanto lei potesse immaginare. Per certo sa che un virus per loro è potenzialmente dannoso; lei sa che lo è quasi sicuramente. Ålʤjs espira profondamente o, almeno, questa è l'impressione che se ne ha vedendola dall'esterno. In realtà il suo dovrebbe solo essere un comando motorio impartito dal cervello bionico, ma si è accorta che in realtà questo è diventato un riflesso condizionato, quando passa da una condizione di stress ad una più rilassata. Lei non ha polmoni e quindi inspirare ed espirare non ha alcun effetto sul suo corpo, ma forse qualcosa cambia nel suo cervello, nel suo percepire, nella sua "coscienza". Dev'essere per forza così, si dice, altrimenti non avrebbe senso un'azione del genere. Si sente molto vicina all'essere di cui è simulacro in questo momento. In un attimo passa per la sua mente la netta sensazione di che cosa sia lo stress, la rilassatezza, l'ansia e la calma. Tutte queste cose non hanno alcun senso per un essere il cui corpo è solo un'appendice di un'intelligenza informatica, eppure lei sa di che cosa si tratta. Sente un peso sul proprio petto, come se qualcosa la opprimesse. Anche questo non ha alcun senso. Mette una mano su torace e presto la sensazione si placa.

Ålʤjs: (in Formoca) È pericoloso. Il virus è un essere intelligente che infetta tutto ciò che trova sulla propria strada, cancellando le basi della precedente conoscenza, memoria, vita se vuoi. Alcuni virus più malefici infettano corpi di sintetici in cui si insinuano, cancellano la loro esistenza e si sostituiscono a loro. Io li combatto, li caccio e li distruggo.


Ålʤjs - Combattente di Millennia

 

-L'AURORA SENZA VITA-
::Antica Echirochia::
*Antica Strada Imperiale - Milleopia*
Ivan Stantaerich - Hope Lancaster - Lenen Knòts - Atlaseiani - Mercenari - Broggan

L'orologiaio annuisce al comando del mercenario, mettendosi più basso sul carro ed estraendo l'arma da fuoco dalla sua fondina. Non toglie ancora la sicura, non vuole rischiare di creare guai quando non necessario. Nota poi Hope, lì allo stesso modo turbata da quella novità, e Ivan in risposta si porta un indice alla bocca, chiedendo il silenzio, così che Clarrodo possa avere visuale chiara su cosa stia succedendo. Tiene comunque la pistola pronta, non si sa mai, anche perché dubita che la giovane donna abbia qualcosa con sé con cui difendersi... golem escluso, chiaramente.


Ivan Stantaerich
Maestro Orologiaio

 

L'AURORA SENZA VITA
Dachiracia
Rovine
Ålʤjs - Aratekh

Il Novaphysi raccoglie queste informazioni sul virus, una dannata rogna per lei se sono veramente così subdoli ma ora almeno capisce come mai è sola in quel luogo, se dovesse cadere almeno la perdita sarà di una sola unità.

Aratekh: (in Formoca) Ognuno ha le sue battaglie a quanto posso vedere, alcune più difficili di altre, ma se questi virus sono pericolosi, perchè non farvi aiutare da razze che non dovrebbero avere particolari problemi, sarebbe un ottimo vantaggio tattico.

Aratekh osserva per l'ennesima volta la sintetica inclinando la testa di lato con fare dubbioso attendendo una risposta.



Aratekh
Servo dei Novadrakkan

 

::Antica Echirochia::
*Antica Strada Imperiale - Milleopia*
Ivan Stantaerich - Hope Lancaster - Lenen Knòts - Atlaseiani - Mercenari - Broggan

Passano diversi secondi in silenzio, intervallati esclusivamente dal cigolio dei tetridroni, poi, un'esplosione improvvisa illumina per un istante la strada davanti a loro, avvolgendo uno degli androidi.
Il mercenario impreca, sparando qualche colpo alla cieca.

Clarrodo (in formoca): "Fermi! Fermate i carri!!"

Una serie di spari li raggiunge dall'oscurità, causando scintille quando i proiettili s'infrangono su androidi e attrezzatura.


Clarrodo
Mercenario

 

-L'AURORA SENZA VITA-
::Antica Echirochia::
*Antica Strada Imperiale - Milleopia*
Ivan Stantaerich - Hope Lancaster - Lenen Knòts - Atlaseiani - Mercenari - Broggan

L'arrivo di tutti quei suoni, segno inequivocabile di pericolo e di ostilità, paralizza Ivan dal terrore. Avrebbe giurato che la pistola in mano gli avrebbe dato una qualche sensazione di sicurezza, ma non è minimamente sufficiente né per quello né per fargli sollevare ulteriormente la testa. Nel buio assoluto è impotente, quindi si appiattisce contro il carro, incoraggiando Hope a fare lo stesso, confidando e sperando che i mercenari neutralizzino la minaccia.


Ivan Stantaerich
Maestro Orologiaio

 

::Antica Echirochia::
*Antica Strada Imperiale - Milleopia*
Ivan Stantaerich - Hope Lancaster - Lenen Knòts - Atlaseiani - Mercenari - Broggan

Raffiche di spari continuano ad essere scambiate da mercenari e assalitori. Di tanto in tanto i loro attaccanti lanciano urla inumane dai loro nascondigli, nel tentativo di distrarre e confondere i membri della carovana. Clarrodo, rimasto acquattato sopra l'orologiaio e la scienziata, continua a sparare di tanto in tanto, imprecando ad ogni colpo e voltandosi frequentemente dietro di sé, richiamando i suoi compagni sugli altri carri per assicurarsi che si stiano raggruppando tutti.


Clarrodo
Mercenario

 

L'AURORA SENZA VITA
Dachiracia
Rovine
Ålʤjs - Aratekh


Ålʤjs è combattuta tra il desiderio di stabilire un rapporto più profondo tra sé stessa e il novaphysis e il fatto di non poter divulgare la propria appartenenza a Millennia, la sua composizione e i loro scopi. Prova una sensazione che un umano potrebbe definire come "essere affranto", anche se in realtà lei non è mai veramente riuscita a capire di che cosa si tratta. Bisognerebbe che qualcuno inventasse un traduttore emozionale, si trova a pensare. Pare che la sua copertura come umana, almeno con il guerriero sia del tutto saltata, ma può sempre tentare di confonderlo, dichiarando alcune sensazioni che prova, che solitamente non riconosciute come proprie di un sintetico. Non mentirebbe neanche, perché lei quei dati li ha dentro di sé, dati che gli umani o altre specie chiamano emozioni, ma che nessuno crede possibile essere presenti in un sintetico, per quanto evoluto possa essere.

Ålʤjs: (in Formoca) Sono affranta e provo amarezza per il fatto di non poterti rivelare tutte le cose di cui sono a conoscenza. - Dice, calcando leggeremente sul fatto che che lei non "possa" rivelare. - Posso solo dirti che abbiamo anche Umani tra di noi.

Non sa come districarsi da questa situazione, che sembra essere divenuta troppo pesante. Se pur lei vuole stabilire una connessione con il guerriero, la sua posizione le impedisce di farlo fino in fondo. Ma forse non c'è nulla di male; ricorda ciò che le disse parecchio tempo addietro un essere umano: "Anche tra amici intimi, esistono segreti insondabili. Ed entrambi devono sapere che tentare di scalfirli porta alla rovina del rapporto". Se era così per gli amici, cosa doveva esserci di diverso tra due sconosciuti che semplicemente tentavano di stabilire una connessione per portare avanti una missione assieme?

Ålʤjs: (in Formoca) Gli umani e altre specie non sono in grado di trovare i virus, se non possiedono un'interfaccia informatica.

Poi fa un cenno con la testa verso la prosecuzione del corridoio.

Ålʤjs: (in Formoca) Credo dobbiamo trovare una strada per salire e indagare da dove arriva e dove va questo tubo.

Indica il tubo che sta pedendo il liquido fosforescente.


Ålʤjs - Combattente di Millennia

 

L'AURORA SENZA VITA
Dachiracia
Rovine
Ålʤjs - Aratekh

Il Novaphysi ha passato troppo tempo in solitudine con i suoi simili, le emozioni sono cose che ha scordato assieme a gran parte della sua precedente esistenza ma dopo centomila anni sono cose che succedono.
La sua vista di certo lei non è completamente umana, ma probabilmente intende nascondere le sue origini o i suoi mandanti e data l'inutilità per Aratekh non intende indagare ulteriormente, quindi dopo le informazioni alla sua indicazione di seguire il tubo che sta perdendo liquido.

Aratekh: (in Formoca) Almeno abbiamo una pista da seguire... Fai strada ti seguo, ma se si presentano i corpi in decomposizione fammi strada, io posso tenerli a bada specialmente ora che siamo in un corridoio stretto.

Il Novaphysi rimane in attesa valutando quanto possa essere problematica la situazione per lei, a caccia di un Virus che potenzialmente potrebbe esserle fatale ma lei non dimostra alcuna paura di poter morire.



Aratekh
Servo dei Novadrakkan